Cute baby boy lying on floor in room

Legge di Stabilità 2015: 80 euro, bonus bebé e aiuti alle famiglie numerose

legge di stabilità 2015 definitivamente approvata dalla Camera dei Deputati lo scorso 22 dicembre contiene anche alcune misure a favore della famiglia e dei cittadini meno abbienti.
In primo luogo viene confermato a regime il credito di 960 euro annui per i percettori di redditi di lavoro subordinato e di redditi assimilati, con la conferma dei requisiti transitoriamente stabiliti per l’anno 2014.
Pertanto i sostituti di imposta erogheranno, anche nel 2015 ( e negli anni successivi) il “bonus” di 80 euro mensili ai lavoratori subordinati ed ai percettori di alcune tipologie di redditi assimilati, a condizione che il reddito complessivo del beneficiario non superi i 24.000 euro annui.
Se il reddito complessivo annuo è superiore a 24.000 euro ma non a 26.000 euro, il credito spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 26.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 2.000 euro.
La disposizione si applica, oltre che nei confronti dei lavoratori dipendenti, anche quando alla determinazione dell’imposta lorda concorrono alcuni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, e precisamente quelli di cui all’art. 50, co. 1 del Tuir, indicati nelle seguenti lettere:
a) compensi percepiti dai soci lavoratori delle cooperative,
b) indennità e compensi percepiti a carico di terzi dai prestatori di lavoro dipendente per incarichi svolti in relazione a tale qualità,
c) somme corrisposte a titolo di borsa di studio, premio o sussidio per fini di studio o addestramento professionale,
c-bis) redditi derivanti da collaborazioni coordinate e continuative,
d) remunerazioni dei sacerdoti,
h-bis) prestazioni pensionistiche erogate da forme di previdenza complementare,
l) compensi percepiti per lavori socialmente utili.
Un ulteriore intervento è disposto, dai commi 125-129 dell’articolo 1 della legge di stabilità in commento, favore dei genitori di bimbi nati tra il 1º gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017 o adottati nello stesso periodo.
Una somma pari a 960 euro annui sarà erogata, su domanda, al genitore il cui nucleo familiare fruisce di un reddito, determinato utilizzando l’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), secondo le regole stabilite dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159, non superiore a 25.000 euro annui .
Il beneficio può essere fruito dai cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea o di cittadini di Stati extracomunitari con permesso di soggiorno di l ungo periodo di cui all’articolo 9 del Dlgs.n. 286/1998, residenti in Italia.
La somma è erogata mensilmente dall’Inps, al quale deve essere rivolta la richiesta, fino al compimento del terzo anno di età o di ingresso in famiglia.
L’importo è raddoppiato nel caso in cui il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente l’assegno sia in una condizione economica corrispondente a un valore dell’ISEE non superiore a 7.000 euro annui.
Per questa misura il Governo stanzia in 202 milioni di euro per l’anno 2015, 607 milioni di euro per l’anno 2016, 1.012 milioni di euro per l’anno 2017, in 1.012 milioni di euro per l’anno 2018, in 607 milioni di euro per l’anno 2019 e in 202 milioni di euro per l’anno 2020.
Sarà un emanando DPCM, proposto dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro della salute e con il Ministro dell’economia e delle finanze, a dettare le disposizioni di attuazione.
L’assegno in argomento non concorre alla determinazione del reddito complessivo ai fini del diritto al “bonus” di 80 euro in busta paga.
I commi 130 e 131 dell’articolo 1 della legge in commento stanziano per l’anno 2015 ulteriori 45 milioni di euro a favore dei nuclei familiari con un numero di figli minori pari o superiore a quattro, in possesso di una situazione economica corrispondente a un valore dell’ISEE che non superi gli 8.500 euro annui.
Per le spese di mantenimento dei figli saranno corrisposti buoni per l’acquisto di beni e servizi , con modalità che saranno stabilite da un apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Nelle more della definizione dei livelli essenziali delle prestazioni socio-educative, viene infine istituito un fondo con una dotazione di 112 milioni di euro per l’anno 2015, da destinare a interventi in favore della famiglia, di cui una quota pari a 100 milioni di euro è riservata per il rilancio del piano per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia,n di cui all’articolo 1, comma 1259, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, finalizzato al raggiungimento di determinati obiettivi di servizio.
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Nuova Naspl, ASDI e DIS-COLL a partire dal 1° maggio 2015

A decorrere dal 1 maggio 2015 è istituita una indennità mensile di disoccupazione, denominata Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI), avente la funzione di fornire una tutela di sostegno al reddito ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato, con esclusione dei dipendenti pubblici e degli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato, che abbiano perduto involontariamentela propria occupazione.
Altri requisiti previsti sono:
disoccupazione di lunga durata, identificata nella ricerca di nuova occupazione da più di dodici mesi;
- almeno tredici settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione;
diciotto giornate di lavoro effettivo o equivalenti, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione.
La NASpI sarà rapportata alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni utili, comprensiva degli elementi continuativi e non continuativi e delle mensilità aggiuntive, divisa per il numero di settimane di contribuzione e moltiplicata per il numero 4,33.
Sarà corrisposta mensilmente, per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni.
La domanda deve essere presentata all’INPS in via telematica, entro il termine di decadenza di sessantotto giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro e spetta a decorrere dal giorno successivo alla data di presentazione della domanda e in ogni caso non prima dell’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro. Il decreto prevede inoltre i casi di condizionalità, incompatibilità, decadenza, cumulabilità.
Sempre a decorrere dal 1 maggio 2015 sono istituite inoltre, in via sperimentale per l’anno 2015, altre forme di sostegno del reddito:
Assegno di disoccupazione (ASDI), avente la funzione di fornire una tutela di sostegno al reddito ai lavoratori che abbiano fruito per l’intera sua durata della Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego NASpI, senza trovare occupazione e si trovino in una condizione economica di bisogno.
Nel primo anno di applicazione gli interventi saranno prioritariamente riservati ai lavoratori appartenenti a nuclei familiari con minorenni e quindi ai lavoratori in età vicina al pensionamento, ma che non abbiano maturato i requisiti per i trattamenti di quiescenza.
Indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa e a progetto (DIS-COLL) riconosciuta ai collaboratori coordinati e continuativi e a progetto, iscritti in via esclusiva alla Gestione separata, non pensionati e privi di partita IVA, che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione.
Nella fase successiva a quella sperimentale, saranno successivi provvedimenti legislativi a stanziare le occorrenti risorse finanziarie.
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Buoni voucher per baby sitter

Contributo e voucher da 600 euro per mamme e famiglie: come chiederlo all’Inps

- Il tempo stringe – mancano solo pochi giorni -, ma l’occasione è di quelle da non perdere. Inps e governo, insieme, hanno provato a limare e migliorare i difetti degli anni scorsi e alla fine, anche se con un po’ di ritardo, il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. E, quindi, il bando aperto.

600 EURO PER SEI MESI - Le lavoratrici madri possono richiedere dei buoni voucher di seicento euro mensili per, spiega il documento dell’istituto di previdenza, “l’acquisto di servizi per l’infanzia”. Con “l’assegno mensile”, la famiglia potrà provvedere a pagare una baby sitter o l’asilo nido, sia pubblico che privato. Il voucher può essere ottenuto per un massimo di sei mesi – per un totale di 3600 euro – solo dopo aver rinunciato al congedo parentale e non oltre gli undici mesi dallo stesso congedo. Unico ostacolo, i tempi ristetti, con le domande di adesione al contributo che non possono essere presentate dopo il 31 dicembre 2014.

IL DECRETO - Il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali è stato pubblicato in Gazzetta lo scorso undici dicembre, ma solo martedì mattina l’Inps ha perfezionato il servizio di procedura online per richiedere il contributo. Recita l’avviso diffuso dagli Enti statali:

E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generale – 11 dicembre 2014 ,il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione concernente il contributo sperimentale per l’acquisto dei servizi per l’infanzia previsto dall’articolo 4, comma 24, lettera b) della legge 28 giugno 2012, n. 92. Il decreto stabilisce i criteri di accesso al beneficio e le modalità di utilizzo delle misure previste e determina il numero e l’importo dei voucher.

CHI NE HA DIRITTO - E’ il sito dell’Inps a spiegare chi e come può richiedere l’assegnazione dei contributi. “La madre lavoratrice dipendente di amministrazioni pubbliche, di privati datori di lavoro, nonché la madre lavoratrice iscritta alla gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, al termine del periodo di congedo di maternità e negli undici mesi successivi, ha la facoltà di richiedere, in luogo del congedo parentale, un contributo utilizzabile alternativamente per il servizio di baby sitting o per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati. La richiesta – spiega l’Istituto nazionale di previdenza sociale – può essere presentata anche dalla lavoratrice che abbia usufruito in parte del congedo parentale”.

CONTRIBUTO MENSILE - ”Il beneficio – chiarisce il sito dell’Inps – consiste in un contributo, pari ad un importo massimo di 600 euro mensili, per un periodo complessivo non superiore a sei mesi”. Quindi, 3600 euro in sei mesi per – queste le finalità del bando – “promuovere una cultura di maggiore condivisione dei compiti genitoriali e favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”.

COME PRESENTARE LA DOMANDA - La madre lavoratrice può presentare domanda tramite i canali telematici dell’Inps,  indicando, al momento della domanda stessa, a quale delle due opzioni – buoni voucher per baby sitter o contributo per l’accesso alle strutture pubbliche e private accreditate – intende accedere e per quante mensilità intende usufruire del beneficio in alternativa al congedo parentale, con conseguente riduzione dello stesso.

LE GRADUATORIE - La domanda, sottolineano l’Inps e la circolare ministeriale, non va presentata oltre il 31 dicembre. C’è un limite di venti milioni di euro annui, anche per l’anno 2015. Esauriti tali fondi le domande saranno rifiutate. Mentre a stilare le graduatorie sarà semplicemente l’ordine di presentazione delle domande. Sarà poi lo stesso sito Inps a pubblicare l’elenco delle strutture pubbliche e private accreditate, nel caso in cui la madre scelga il contributo per l’asilo e non per la baby sitter.

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Riforma nuovo ISEE: in partenza da Gennaio 2015

E’ ormai iniziato il countdown in vista dell’entrata in vigore del nuovo ISEE 2015: la firma apposta dal ministro del lavoro Giuliano Poletti sul decreto che contiene la nuova configurazione della DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), atto cui ha fatto seguito la pubblicazione in Gazzetta avvenuta nella giornata del 17 Novembre, ha infatti innescato il conto alla rovescia che si esaurirà al primo gennaio 2015, quando il nuovo ISEE 2015 entrerà ufficialmente in vigore.

La riforma (prevista dall’articolo 5 del decreto “Salva Italia” n. 201/2011 e fortemente auspicata dagli operatori del settore) è finalizzata a rendere più corretta la misurazione della condizione economica delle famiglie, e quindi migliorare l’equità nell’accesso alle prestazioni. Di conseguenza, il
nuovo ISEE:

  1. adotta una nozione di reddito disponibile più adatta alle finalità dello strumento, che include anche somme fiscalmente esenti;
  2. migliora la capacità selettiva dell’indicatore mediante una maggiore valorizzazione della componente patrimoniale;
  3. considera le caratteristiche dei nuclei familiari con carichi particolarmente gravosi, come le famiglie numerose (con tre o più figli) e quelle con persone con disabilità;
  4. consente una differenziazione dell’indicatore in riferimento al tipo di prestazione richiesta;
  5. riduce l’area dell’autodichiarazione, consentendo di rafforzare i controlli e ridurre le situazioni di accesso indebito alle prestazioni agevolate.

La DSU si può presentare all’ente che fornisce la prestazione sociale agevolata, al Comune, alle sedi Inps competenti oppure ai Centri di assistenza fiscale (CAF).

A seguito della riforma appena introdotta, la stesura della nuova DSU si presenta, per il profesionista, PIU’ SEMPLICE in quanto, al momento della sua presentazione, contiene solo le informazioni auto dichiarate dal dichiarante il quale riceverà in prima battuta esclusivamente una ricevuta di avvenuta presentazione da parte del CAFNON il calcolo dell’ Indicatore ISEE e la relativa Attestazione.

Per l’Attestazione ed i parametri sarà necessario attendere l’acquisizione da parte di Inps ed Agenzia delle Entrate che provvederanno ad elaborare il calcolo rendendolo disponibile al dichiarante entro 10 giorni lavorativi.